Azioni

La natura cooperativistica e non competitiva del GOI, l’eterogeneità degli attori coinvolti nonchè la complessità del Piano richiedono una forte attività di coordinamento in tutte le sue azioni. L’esercizio della cooperazione mira a rendere organicamente integrata e finalizzata l’attività delle diverse componenti.

Per analizzare gli indicatori KPI nel tempo verranno raccolti i dati storici sull’andamento dell’attività rispetto a: ettari di coltivazione, quantità/numerica/metodologia di irrigazione, quantitativi seminati, prodotti e materiali utilizzati durante la coltivazione, prezzo di vendita per canale, quantitativi venduti per canale, gestione della relazione con i canali distributivi nonché con i fornitori dei fattori produttivi necessari alla coltivazione, ecc.

L’analisi degli indicatori di performance aziendale sviluppati nel tempo assieme all’analisi delle modalità, efficacia ed efficienza dei flussi di prodotto tra i diversi attori economici della filiera fino al consumatore finale in ottica di miglioramento continuo con particolare riguardo alle modalità di conservazione e confezionamento delle patate, consentiranno, ove necessario, di predisporre delle azioni correttive volte a migliorare la performance delle aziende oggetto di studio, nonché di proporre dei modelli di business utili per la replicazione da parte di tutte le imprese appartenenti al consorzio e all’intera filiera produttiva.

L’analisi di mercato valuterà i mercati distributivi più idonei alla commercializzazione del prodotto “Patata di Montagna”, identificando, ove possibile, nuovi canali di distribuzione e commercializzazione del prodotto.

In questa azione saranno messi a punto protocolli di tracciabilità molecolare del materiale in coltivazione nella filiera della patata di Montese. Essendo il DNA ubiquitario a tutti gli esseri viventi e non modificabile in risposta alle variazioni ambientali, sarà possibile predisporre un test molecolare basato su marcatori microsatelliti (SSR) scelti fra quelli già disponibili in letteratura. Il protocollo analisi, opportunamente validato sarà reso disponibile ai partner di progetto. Allo stesso tempo saranno effettuate analisi qualitative (es. spettrometria di massa) per caratterizzare l’influenza dell’ambiente di coltivazione sul contenuto in metaboliti primari e secondari nella patata. Saranno messi a confronto campioni dello stesso genotipo coltivati nell’areale di sperimentazione e in ambienti regionali diversi per arrivare a definire un profilo di tracciabilità (terroir) riconducibile alle condizioni ambientali specifiche in cui si produce la Patata di Montese.

Già dal 2012 l’Unione Europea all’interno del Regolamento (EU) n. 1151/2012 e successivi Regolamenti (EU) n. 664/2014, n. 665/2014 e n. 668/2014, ha identificato un nuovo marchio collettivo a tutela delle produzioni agroalimentari montane. Il nuovo marchio collettivo comunitario non è solo uno strumento per i produttori di montani per far riconoscere i propri prodotti, ma anche uno strumento informativo e di garanzia per i consumatori che mediante il marchio possono immediatamente identificare il valore qualitativo dei prodotti acquistati. Il 26 febbraio 2018 il Mipaaf ha presentato il nuovo marchio “Prodotto di Montagna” ed il relativo logo, dichiarando l’importanza dell’economia agricola della montagna come un pilastro fondamentale per la tenuta del territorio contro il dissesto idrogeologico. Anche se il marchio “Prodotto di Montagna” è stato definito dall’UE nel 2012 e adottato in Italia agli inizi del 2018, ad oggi il marchio risulta essere poco presente nei punti vendita risultando da un lato poco efficace per i produttori montani e dall’altro poco conosciuto dai consumatori.

Per questo motivo, tale azione si focalizzerà sullo studio della percezione dei consumatori associato al marchio “Prodotto di Montagna” e al suo logo mediante la definizione di questionari strutturati che delineeranno le attuali percezioni positive e negative associate al prodotto e la volontà dei consumatori di pagare un Premium price per i prodotti di montagna. Tale azione sarà condotta attraverso, un’analisi quantitativa sui consumatori, volta ad esplorare gli elementi costitutivi la fedeltà dei consumatori rispetto al marchio “Prodotto di Montagna”. L’analisi sarà basata sull’utilizzo di questionari strutturati volti ad indentificare la brand awareness del prodotto, i valori edonistici e cognitivi associati al marchio, gli elementi fondanti per la creazione del brand engagement e della brand equity, nonché infine, gli attributi legati alla brand loyalty.

La natura cooperativa del progetto e la realizzazione dello stesso in collaborazione con le imprese del territorio e la sua popolazione pone le basi per la condivisione dei risultati raggiunti attraverso le diverse attività di sperimentazione fin qui descritte, non solo in ambito accademico e di formazione, ma anche tra i soggetti appartenenti all’Associazione Produttori Patata di Montese e ai consumatori. Due convegni verranno realizzati a tale scopo a metà progetto e a fine progetto per la condivisione dei risultati raggiunti.

Si applicheranno protocolli di coltivazione innovativi e sostenibili per il miglioramento quali-quantitativo della produzione della patata di Montese. Saranno utilizzati bio-fertilizzanti compatibili con le pratiche agricole del sistema biologico per incrementare la produzione di tuberi e influire sul contenuto in composti metabolici secondari. Le prove agronomiche saranno condotte su due annate nelle aziende/località coinvolte. Sarà seguito uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 ripetizioni e parcelle elementari di 6 mq applicando i diversi trattamenti sperimentali a 3 genotipi di patata:

1) Fertilizzazione con pellet da digestato;

2) Piante inoculate con microrganismi promotori della crescita e agenti microbici di biocontrollo;

3) Concimazione classica in regime Biologico;

4) Nessuna concimazione.

Seppur la produzione della “Patata di Montese” è ad oggi ancora limitata, visti i tassi di incremento dei produttori coinvolti e degli ettari coltivati, nonché a seguito degli incrementi dei quantitativi prodotti derivanti dalle seguenti azioni 4 e 5, la vendita tramite il canale GDO rappresenta senza dubbio un’opportunità che deve essere colta dai produttori della Patata di Montese. Infatti, seppur i quantitativi ne faranno in prima battuta un prodotto di nicchia, l’incremento dei quantitativi prodotti supporterà la futura maggiore distribuzione commerciale.

Inoltre, va rilevato che le catene della GDO sono divenute progressivamente sensibili alla distintività dei prodotti e hanno rivolto maggiore attenzione ai prodotti locali facendone, in taluni casi, oggetti distintivi all’interno della categoria Premium della loro Marca commerciale.

Nel comparto dell’alimentare fresco troviamo già alcuni esempi, così come nel settore delle patate.

Al fine di conseguire soddisfacenti risultati da parte dei produttori assume un ruolo di fondamentale importanza la definizione di una strategia commerciale e distributiva del prodotto “Patata di Montagna” e del suo posizionamento di prezzo e delle strategie di merchandising interne al punto vendita. Per migliorare il posizionamento del prodotto “Patata di Montese”, in ottica Premium, in collaborazione con il distributore “Conad” verrà definita una strategia distributiva congiunta.

La vendita al dettaglio sia tramite la GDO che tramite i negozi di vicinato richiede oggi per molti prodotti, tra questi sicuramente le patate, il preconfezionamento in volumi. A ciò si aggiunge che la dimensione dei nuclei familiari moderni e la ridotta attività di cucina portano a privilegiare, spesso richiedere in maniera esclusiva, confezioni di ridotto volume che, nel caso delle patate, è pari a 2 kg.

L’opportunità nonché la necessità per i produttori di patate di Montese di indirizzare il prodotto fuori dallo stretto circuito breve o dei pochi negozi di ortofrutta che ancora propongono lo sfuso, impone il confezionamento del prodotto in contenitori da 2 kg con tutti gli accorgimenti – caratteristiche della rete, etichettatura con le varie informazioni – necessari e opportuni.

D’altra parte il costo di tale operazione non sempre trova giustificazione a livello di singola azienda, se non delle poche che realizzano rilevanti volumi produttivi. Il contenimento dei costi è da perseguire attraverso l’attivazione di un servizio consortile accessibile a tutti i produttori entro un contesto di cooperazione tra le imprese produttrici di patate di Montese.

Per garantire alla GDO un assortimento costante nell’arco dell’anno, verrà effettuata un’analisi dei vantaggi del prolungamento dell’offerta ottenibile con l’allestimento di un magazzino a temperatura controllato e una stima del relativo costo di impianto.

La patata di montagna è un prodotto della tradizione di aree svantaggiate che ha rappresentato e rappresenta ancora oggi un settore importante per questi territori garantendo alle popolazioni residenti reddito adeguato e stabilità sociale. Il progetto formativo qui presentato si prefigge

  • di fornire conoscenze e capacità con le quali introdurre innovazioni varietali in linea con le cultivar della tradizione, oggi in declino;
  • di affermare sistemi di lavorazione e tracciabilità che diano della produzione certezza per origine e genuinità;
  • di consolidare sistemi di difesa alle colture rispettosi dell’ambiente e della salute dei consumatori;
  • di avviare una gestione economico e finanziaria che garantisca – con investimenti e aggregazioni – economie di scala, contenimento dei costi e una maggiore redditività;
  • di allestire una organizzazione logistica che attivi servizi di frigoconservazione e di confezionamento richiesti oggi dalla clientela ed infine di realizzare un piano di comunicazione e marketing capace di potenziare il marchio (patata di Montese) con la nuova menzione europea (Prodotto di montagna) facendolo conoscere a una ampia clientela rintracciabile sui diversi canali commerciali (Gdo, Retail, Gas).

La presente iniziativa rientra nelle 10 priorità tematiche, specifiche della focus area 3°, e indicate nel bando emesso dalla RER; essa consente di rafforzare la filiera pataticola montana favorendone la sostenibilità economica e ambientale e collegandosi organicamente al Gruppo operativo “Una montagna di patata-Montepatata” concorre a facilitare – nel rapporto tra ente di ricerca (UniMoRe) e imprese – la trasmissione di innovazioni produttive organizzative e di mercato con le quali realizzare un rilancio di questa importante comparto produttivo della montagna.